“La Terra e la Memoria” -  film documentario prodotto da “ermocolle”
 
Con tutto l’orgoglio che umanamente può sentire colui che vede alfine la   realizzazione di un progetto che all’inizio appariva solo come un sogno solo vagheggiato, posso  annunciare con gioia la presentazione del film documentario  a titolo “La Terra e la Memoria”, prodotto dalla nostra associazione  “ermocolle”,  con la regia di Gianluca Paliotti e Angelo Cerasa (quest’ultimo ne ha curato anche la sceneggiatura) e  le musiche di Piernicola di Muro. E’ una produzione che nasce a Colli del Tronto, come anche la nostra associazione, ma guarda lontano, a una storia comune che riguarda tutta la valle del Tronto, ed oltre.
Un’ora di immagini e voci, ricordi e testimonianze dirette   ripresi tra la  nostra gente tra il passato più lontano – il secondo dopoguerra- , quello più recente – l’industrializzazione della vallata a partire dagli anni ‘70 – e il presente - la crisi del polo industriale-. Un tuffo nei  ricordi  di una giovinezza solare e felice trascorsa sulla nostra terra: che è terra  di confine, tra il  Tronto  e le sue colline, ancora marchigiana ma già un po’ abruzzese per la risoluta  durezza mutuata dalla vita dei monti.   Terra “felix” per antonomasia,  una civiltà contadina e mezzadrile che sapeva lavorarla e metterla a frutto tra  il  frinire delle cicale nei giorni della mietitura e  i voli bassi delle rondini prima dei  temporali estivi, tra l’odore del fieno steso ad asciugare e i brevi momenti di quiete alla porta della stalla con  la neve che lentamente  imbiancava le distese del grano appena nato:  attimi di vita  eterna,  visioni fugaci di un passato forse più sofferto e travagliato, certamente più semplice e schietto, vissuto  nelle aie, tra i filari delle viti maritate agli olmi, nei lunghi solchi delle  arature autunnali.
Poi la grande trasformazione: via dalla terra e tutti nelle fabbriche: tra il 1950 e il 1960 viene costruito l’impianto di irrigazione del Consorzio di Bonifica, potenzialmente in grado di trasformare tutta la valle,  già di per sé fertile,  in terreno ricchissimo e adatto ad ogni tipo di coltura. In verità, a fronte di questo grande evento, pochi anni dopo, nel 1963, – viene fondato il Nucleo Industriale della Valle del Tronto. Tra le prime fabbriche ad insediarsi, allettate dagli aiuti statali della Cassa per il Mezzogiorno, arrivano la Manuli e la Cartiera Mondadori. Gli anni ’80 vedono la costruzione della superstrada Ascoli Mare che taglia senza pietà i terreni più fertili della valle, a vantaggio  dei trasporti industriali. Per la nostra gente sicuramente qualche soldo più sicuro,  ma anche più alienazione, tempi cadenzati, la catena di  montaggio e i suoi ritmi nella testa al posto  delle aurore spese dietro al vomere dell’aratro . Un grande cambiamento, epocale e repentino, ma anche una grande violenza alla nostra cultura più ancestrale e alle nostre tradizioni.
E siamo al  presente. Passata la grande ubriacatura e con la fine del sogno dell’illimitato sviluppo, ci ritroviamo con tanti capannoni industriali abbandonati lungo tutto tutta la valle del fiume e senza un ricambio imprenditoriale che sappia raccogliere e ricostruire una industria di importazione in crisi irreversibile. Destino ha voluto che il sapere della nostra gente legato alla terra non andasse comunque disperso: pochi i terreni abbandonati perché, comunque, anche con l’abbandono dell’agricoltura come attività principale,  la vecchia saggezza contadina ha sempre suggerito anche alle nuove generazioni di non perdere questo legame saldo e duraturo, utile nei tempi più duri della vita. Adesso il grande nemico è il cemento perché al sogno industriale stiamo sostituendo quello speculativo delle costruzioni  fatte in spregio al territorio e senza alcuna reale necessità per i fini abitativi. Ancora tanti terreni sottratti all’agricoltura, sempre per un confuso e velleitario desiderio di sviluppo  e guadagno facili. E intanto la terra si prende le sue brave vendette: bastano poche gocce e il territorio entra in crisi con allagamenti, smottamenti e frane.
E allora da questo film, a ben  pensare e  riflettere, nascono tanti interrogativi:  quaranta anni di storia tumultuosa e vissuta come una vita spericolata, per ritrovarci alfine con un patrimonio ambientale e paesaggistico impoverito e deturpato: sarà mai ora di ripensare a questo sviluppo, ragionare seriamente sul nostro futuro e su quello del territorio? Sarà ora di credere che abbiamo un futuro?
L’appuntamento che non si  può assolutamente perdere per la presentazione del nostro film e a cui tutti sono invitati, è per sabato 18 aprile, all’hotel Casale di Colli del Tronto, a partire dalle ore 17. Parleranno gli uomini politici – Sandro Donati  e Olimpi Gobbi , rispettivamente Assessore della Regione Marche  e Assessore alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno – ed anche gli studiosi del territorio  - Augusto Ciuffetti docente al Politecnico di Ancona, sul tema “Territorio e Ambiente: le trasformazioni della società agricola a quella industriale” .
Al commento e al dibattito interverranno il Cavalier Gino Gasparretti presidente della Banca di Credito Cooperativo Truentina e due grandi amici di “ermocolle”: Giobbe Covatta, che non ha bisogno di presentazione per essere, come dice già lui, un “comunicatore” , e l’editore Pietroneno Capitani, figlio di quella generazione di nostri conterranei che negli anni ’70 si sono messi in cammino verso la Romagna, dopo la fine della mezzadria, per fare ancora agricoltura in terre lontane, non più come semplici operai ma come imprenditori, con sacrificio e grande sapere del mestiere antico.
Colli del Tronto,  9 aprile ‘09
                                                          
Il Presidente di “ermocolle”: Ing.Tommaso Cavezzi

 
[Inviato da: Tommaso Cavezzi il 09/04/2009]