L’associazione “ermocolle” aveva richiesto all’Amministrazione Comunale l’adozione della vecchia fonte di Santa Cristina con l’intento di renderla di nuovo visibile e accessibile alla collettività, pulendola dalla vegetazione rampicante ed  arbustiva  che ne ha ormai deteriorato l’aspetto. Tale proposta nasceva prendendo spunto da un iniziativa del FAI “La Terra di Francesco”. Una campagna nazionale che si prefigge l’obiettivo di salvare e tutelare il nostro territorio, a partire da Assisi, attraverso la riqualificazione e il restauro del Bosco di San Francesco. La campagna è dedicata al restauro di un luogo-simbolo come il Bosco di San Francesco ad Assisi, adiacente la Sacra Basilica e donato al FAI nel 2008 da Intesa Sanpaolo.

Il comune con sensibilità ha raccolto la nostra proposta affidandoci l’adozione della  Fonte di S. Cristina.
Il mio ringraziamento e quello del Direttivo va a:  Pippo Pascali , EmidioBaiocchi, Federico Verdecchia, Giacinto Ballatori, Mario ,Luca Mestichelli, Graziano Amabili, Pietro Castelli, Dante Nespeca  che sabato 27 febbraio10 con spirito Francescano, in  una bellissima giornata di sole , armati di: forbici,falce,rastrelli,seghe e tanta buona volontà ,con gioia, hanno pulito la Fonte di S. Cristina ricoperta  dai rovi, canne e arbusti. La Fonte versava in uno stato di abbandono totale. Riportata alla luce abbiamo notato che purtroppo la sua struttura versava in brutte condizioni; gli arbusti si erano addentrati all’interno dei muri della fonte (completamente realizzati in mattoni) provocando uno spostamento della parete ovest e crepe su tutta la struttura. All’interno della struttura abbiamo visto con stupore che ancora l’acqua era presente, ma non riusciva a sgorgare  dalla fonte. Con tanta curiosità abbiamo messo dell’acqua su una bottiglia e abbiamo notato la sua limpidezza cristallina, che ti invitava a bere. Dopo la fonte sono stati ripuliti l’abbeveratoio e il lavatoio, quest’ultimo  ricoperto in parte da sterpaglie e canne,  all’epoca utilizzato per i bucati dalle donne e che,  insieme alla fonte, in un passato neanche troppo lontano,aveva garantito per parecchi secoli risorse idriche preziose per la vita civile della comunità .
Il nostro intento è quello di ristrutturarla ,l’acqua dovrà tornare a sgorgare di nuovo, cercando la collaborazione dell’Amministrazione Comunale e dei cittadini  prima che il tutto, nell’indifferenza, si distrugga . Chi ha partecipato a questa iniziativa ha voluto inviare un messaggio d’amore a tutto lo splendido paesaggio italiano che ci circonda e al suo patrimonio storico e alla valorizzazione dei beni storici cosiddetti “minori”, sempre trascurati e che segnano , e segnavano, una forte identità di appartenenza . Un paesaggio italiano e il suo patrimonio storico sempre più in pericolo, per la mancanza di coscienza civile degli amministratori e per la completa distrazione dei cittadini. Un patrimonio immenso e irriproducibile che sempre più spesso e in modo sconsiderato viene dimenticato e consumato con conseguenze che peseranno sulle prossime generazioni. Abbiamo dato con gioia e la gioia è la nostra ricompensa.
                                                                                                                                           Angelo Cerasa
 
Cenni storici.
 
Fonte di Santa Cristina:
 
S. Cristina si vuole sia la protettrice delle donne che allattano e che attraversano una crisi nel rigenerare così prezioso nutrimento per i poppanti. Nelle campagne questa santa veniva invocata per sollecitare la cosiddetta montata lattea. Le puerpere in crisi di latte giungevano a Colli e si dirigevano alla chiesetta per chiedere la grazia e poi dovevano scendere la scarpata per raggiungere la Fonte di S.Cristina , riempire i fiaschi del vino (scolati da avventori che non s’erano fatti ripregare) con quell’acqua che  poi,dovevano bere o con cui confezionare la minestra … benedetta. Le donne venivano dal circondario, dalla montagna e dal vicino Abruzzo.  Ed ancora oggi ci sono delle testimonianze che provano che l’acqua di S. Cristina sia ancora miracolosa….dietro giaculatorie come “Santa Cristina benedetta, fa la grazia a stà poveretta “seguita da un esplicito ritornello”Se tu non ghie la fà, essa pigghià e se ne revà”
 
 
 
 
 

[Pubblicato  il 12/03/2010]